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La filiera dell’innovazione concreta Optoi: gli acquisti

Il lancio del blog Optoi Stories ha avuto due “effetti collaterali” piuttosto positivi. Il primo è che sono arrivate numerose mail di sostegno e interesse; il secondo è che mi è stato chiesto di approfondire, con dei post dedicati, la filiera produttiva dell’“innovazione concreta” Optoi. Caratterizzata — com’è già stato raccontato in questo spazio — dalla massima attenzione per la qualità e per le esigenze del cliente, che spesso riceve dall’azienda un prodotto customizzato e di ottimo livello. Abbiamo dunque deciso di raccontare in questo blog la filiera nella sua interezza, da monte a valle, dando voce a chi, internamente, è incaricato di ciascuna fase.

Il primo passaggio (di gran lunga il più a monte di tutti) è anche quello che più mi coinvolge, nella mia veste di responsabile dell’ufficio acquisti: l’acquisizione, appunto, di tutto ciò che serve all’azienda per operare nel migliore dei modi, a partire — ovviamente, ma non solo — dalle materie prime. Il mio è un ruolo peculiare, anfibio: mi colloco infatti sul confine tra ciò che accade in azienda, con le sue esigenze e priorità produttive, e l’esterno, contraddistinto in primis dalla dimensione della complessità.

i tratta di un incarico molto stimolante e dinamico, dato che mi permette di lavorare con tutti i colleghi dell’azienda, e in particolare con gli ingegneri, con i quali il confronto è quotidiano (nei precedenti post abbiamo potuto dialogare, per esempio, con Nicola Battisti, e con Patrick Bouvier).

In quanto responsabile dell’ufficio acquisti tengo sotto controllo sia le giacenze di magazzino e la riduzione della cosiddetta Maverick spending (a tutto vantaggio dei margini aziendali), sia gli ordini a programma fatti dai clienti, così da pianificare al meglio gli acquisti presso i nostri fornitori preferenziali. Perché per Optoi è cruciale che ogni materia prima, ogni componente impiegato nella filiera produttiva dell’“innovazione concreta” sia certificato, e sia della massima qualità.

Se mi si consente il paragone ardito, negli acquisti Optoi presta la stessa, spasmodica attenzione che un grande chef dedica alla selezione degli ingredienti dei suoi piatti. Infatti quando si ha a che fare con i palati più esigenti, bisogna offrire il massimo, e questo non significa solo dare prova di grande creatività culinaria, o di una perfetta capacità di esecuzione, ma anche competenza nello scegliere con la massima cura le farine, le carni, le verdure e i frutti con cui preparare i manicaretti che verranno poi serviti.

Qualità è la parola-chiave della filiera dell’“innovazione concreta” Optoi, il fulcro metodologico delle nostre attività. Non a caso tutti i nostri fornitori, inclusi i second source e i third source, non soltanto sono — ça va sans dire — certificati, ma estremamente affidabili, e testati nel tempo. In altre parole, abbiamo verificato il loro valore attraverso la validazione dell’esperienza; sul campo, per così dire. Che si tratti di circuiti stampati o del silicio per i fotodiodi, dobbiamo avere la certezza assoluta di avere solo il meglio, in modo da poter offrire al cliente il miglior prodotto possibile.

Si parla tanto, oggi, di razionalizzare. Stella polare dei nostri sforzi di razionalizzazione è il concetto di supplier collaboration, che si traduce in un coinvolgimento reale e razionale dei fornitori in tutto il processo, allo scopo di permettere a questi un allineamento totale con i needs interni. La supplier collaboration, che scaturisce del resto dai valori più profondi di Optoi (ad esempio dal valore della cooperazione, che nel territorio dove l’azienda ha sede ha assoluta rilevanza), aiuta a ridurre il rischio, permettendo — ad esempio — una maggiore accuratezza previsionale, consegne più puntuali, e risposte più rapide ed elastiche a mutamenti di scenario. E una maggior attenzione alle forniture e un buon risk management è, ovviamente, una garanzia anche per i clienti.

Ancora, per politica aziendale non acquistiamo mai componenti da broker, e ogni nostro fornitore ci deve dare garanzie assolute, attraverso la tracciabilità (che nell’aerospace è totale, naturalmente: e proprio le significative esperienze di Optoi in questo settore hanno plasmato tutta l’esperienza aziendale). Il risultato finale è che la nostra filiera è, per così dire, doc, in grado di assicurare ai clienti standard molto elevati.

È un incarico impegnativo, ma assai ricco di soddisfazioni. Certo, è fondamentale saper lavorare in sinergia con i colleghi, e sono cruciali duttilità, un’infinita voglia di imparare e soprattutto una certa capacità di organizzazione: in Optoi non possiamo permetterci un fermo-linea, e dunque la pianificazione è essenziale per garantire la produzione, specie considerando che l’azienda non fa scorte di magazzino, ma compra spesso just-in-time. E saper pianificare vuol dire anche saper leggere la congiuntura dei mercati internazionali, e ciò include la capacità di prevedere, ad esempio, una penuria di condensatori (evento che si è verificato di recente, peraltro).

Ancora, bisogna saper negoziare (nove volte su dieci in inglese), perché durante una trattativa di acquisto è importantissimo riuscire a capire il reale valore di un prodotto. E a seconda dell’interlocutore che ci si trova davanti, cambia il tipo di negoziazione: i fornitori del Nord Europa, generalmente, non sono flessibili quanto gli italiani, almeno all’inizio del rapporto; tuttavia quando si entra in sintonia con loro diventano più elastici, e si può creare un clima di fiducia reciproca che dà la certezza di poter lavorare con grande puntualità e affidabilità.

La mia valutazione, del resto, non si ferma al componente, ma pure a chi lo fornisce: vengono presi in considerazione molteplici parametri, quali la reattività nel rispondere, la velocità di consegna, il rispetto dei tempi ecc… L’interdisciplinarietà è un’altra cifra del lavoro, perché interfacciarsi con i colleghi degli altri reparti richiede la capacità di conoscere bene le loro esigenze e padroneggiare il loro linguaggio sin dalle fasi di progettazione fino all’industrializzazione del prodotto. Ma l’attenzione maniacale per la qualità rimane l’alfa e l’omega di tutto, per me, nella consapevolezza che acquistare il componente migliore, scegliere il fornitore più affidabile, aiuta i colleghi a lavorare in tutto il loro potenziale.

Per ulteriori informazioni, https://www.optoi.com | contact@optoi.com

Autore Marcello Benazzoli
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